In primo luogo, ci si comporta bene.
In seconda battuta, dopo aver precisato che - salvo l'eccezione in cui la PEC non contenga un messaggio organizzativamente o giuridicamente significativo - si registrano a protocollo le fatture, non la "busta digitale". Infatti, dobbiamo sempre distinguere il "vettore", anche se qualificato, dal "documento".
In ogni caso, se tramite PEC sono trasmessi due o più fatture, i numeri di protocollo saranno tanti quanti le singole fatture.
Non vi è dubbio infine che le fatture siano conservate in ordine. In questo caso, non esiste una risposta universale in quanto dipendente dai modelli organizzativi. Consiglio, ai sensi del DPCM 3 dicembre 2013, non tanto la fascicolatura, quanto piuttosto la serie (o "aggregazione documentale"), con pezze giustificative e mandato informatico annessi. Infatti, ricordo che il tempo di conservazione per le PPAA, in analogia ai privati per i quali si applica l'art. 2.220 del cc., è di 10 anni e il sistema di conservazione deve prevederne l'eliminazione legale non presidiata o, comunque, preimpostata (dopo l'ottenimento dell'autorizzazione ai sensi dell'art. 21, comma 5, del D.Lgs. 42/2004).
Gianni Penzo Doria