Salve,
ho letto la domanda e le risposte in merito alle note di credito, perciò mi scuso se torno sull'argomento ... ma, in realtà, pur avendo ben chiaro ora il comportamento che deve tenere il fornitore in caso di rifiuto della fattura elettronica da parte della PA, non ho ben capito cosa debba fare la PA a seguito del rifiuto. In particolare, mi è successo di aver rifutato numerose fatture emesse da un fornitore di energia elletrica, in quanto non contenevano la scissione dei pagamenti. Nella motivazione del rifiuto, non ho chiesto espressamente l'emissione di note di credito a storno delle fatture rifiutate, in quanto per la PA le fatture rifiutate non esistono.
Successivamente al rifiuto, il fornitore ha emesso altrettante note di credito e altrettante fatture compilate nel formato corretto.
Come PA, è giusto accettare e contabilizzare le note di credito, anche se emesse a fronte di fatture rifutate e pertanto inesistenti per la stessa?
Preciso che io le sto accettando, perchè rifiutare una nota di credito emessa a storno di una fattura rifiutata mi sembra possa complicare la gestione dei documenti elettronici. Se le accetto, permetto al fornitore di essere in regola fiscalmente, però mi rimarranno sempre appese, e se nei pagamenti abbinerò nota di credito e fattura, gli importi si elideranno e l'importo risultante sarà zero. ... a meno di non lasciare la nota di credito (accettata o anche contabilizzata) all'interno del sistema, in una specie di limbo ...
Come è meglio secondo voi comportarsi?
Grazie in anticipo per la risposta ....
cordiali saluti
Barbara